La figura dell'illustre mantovano Giuseppe Franchetti è stata ricordata all'Accademia Nazionale Virgiliana per il bicentenario della sua nascita
Ricorre quest'anno il secondo centenario della nascita di Giuseppe Franchetti, insigne imprenditore, amministratore e benefattore. Nato a Mantova il 21 novembre 1824, da una rinomata famiglia della comunità ebraica mantovana, dedicò tutta la vita alle pubbliche cariche amministrative e a opere di beneficenza.
Venerdì 29 novembre, nella Sala Ovale dell'Accademia Nazionale Virgiliana, si è svolto un incontro pubblico per ricordare la figura dell'illustre mantovano.
Dopo l'introduzione a cura del vicepresidente dell'Accademia Nazionale Virgiliana Carlo Marco Belfanti sono intervenuti il presidente dell'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea Claudia Bonora con "Mantova ai tempi di Giuseppe Franchetti", il professore dell'Università di Trento Dino Zardi con "Giuseppe Franchetti. Imprenditore, amministratore e filantropo" e infine il presidente della Fondazione Franchetti Aldo Norsa con "La Fondazione Istituto Giuseppe Franchetti: storia, missione, risultati". L'iniziativa ha avuto il contributo della Fondazione Banca Agricola Mantovana.
L'accademica Bonora, inizialmente, ha fatto il quadro del panorama socio-economico di Mantova all'epoca vissuta da Franchetti. "Ricordare Giuseppe Franchetti nel bicentenario della sua nascita (1824-1903) significa rendere omaggio a una figura poliedrica - ha spiegato Bonora -, capace di lasciare un'impronta profonda nella storia di Mantova e del suo territorio. Imprenditore, amministratore e filantropo, Franchetti fu protagonista di un'epoca segnata da cambiamenti epocali, durante la quale Mantova attraversò un processo di trasformazione sociale, economica e politica.
L'Ottocento rappresentò per la città un periodo di transizione cruciale. All'interno dell'Impero asburgico, Mantova divenne il fulcro di uno dei sistemi difensivi più rilevanti dell'epoca moderna: il Quadrilatero. Questo ruolo strategico, simbolo della sua rilevanza militare, si esaurì nel 1866 con l'annessione al Regno d'Italia. Da quel momento, la città fu chiamata a ridefinire la propria identità e funzione, abbandonando il passato militare per abbracciare nuove prospettive di progresso e sviluppo civile.
In questo contesto di mutamenti - ha continuato l'accademica -, Giuseppe Franchetti si distinse per la sua visione innovativa e per l'impegno a favore della collettività. Le sue iniziative imprenditoriali contribuirono a rilanciare l'economia locale, mentre la sua attività filantropica e amministrativa sostenne la crescita culturale e sociale della città, incarnando i valori di un'epoca che ambiva a coniugare tradizione e modernità. Ricordare la sua figura non significa soltanto celebrare un uomo di spicco, ma anche riflettere sul contributo individuale al progresso collettivo in una fase decisiva della storia mantovana".
"Giuseppe Franchetti è una figura di benefattore che anticipa i tempi e guarda al futuro - ha sottolineato il professor Zardi -. Introduce elementi innovativi nella gestione dei suoi fondi agricoli, come accademico virgiliano fa istituire un premio per il migliore manuale per le scuole rurali, e soprattutto pensa alla formazione delle future generazioni. Infatti, fin dalla prima stesura del suo testamento nel 1866 (all'età di soli 41 anni) destina la parte più cospicua del proprio patrimonio alla creazione di un istituto, che sostenga economicamente studenti di famiglie non agiate, iscritti a corsi di studio in qualunque ramo dello scibile, che 'dimostrino seriamente distinte intelligenza e capacità'. Anticipa così di ottant'anni lo spirito dell'articolo 34 della Costituzione: 'I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso'".
"La figura di Giuseppe Franchetti – ha detto il presidente Norsa –, è molto importante per Mantova e il suo territorio, perché oltre ad aver ricoperto prestigiosi incarichi pubblici, amministrativi e di spicco all'interno della società mantovana, ha lasciato gran parte dei suoi beni per l'istituzione della omonima Fondazione che dal 1906 eroga borse di studio per gli universitari mantovani meritevoli e di non agiate condizioni economiche. Sono stati, infatti, oltre 4mila i giovani, e di conseguenza le loro famiglie, sostenuti negli studi grazie al suo lascito. L'attività dell'Istituto Franchetti non si è mai fermata e oggi 'festeggiamo' anche il 120° bando pubblicato dalla Fondazione per l'anno accademico 2024/2025, che mette a disposizione 90mila euro, in totale, per gli universitari mantovani".
Per 26 anni, dal 1876 al 1902, Giuseppe Franchetti fu presidente della Camera di Commercio, oltre a rivestire altri prestigiosi incarichi amministrativi come membro dei consigli della Banca d'Italia e della Banca Mutua Popolare, vicepresidente del Consorzio Agrario, presidente del Consorzio idraulico Valle di Paiolo, ed altre ancora. Fu anche membro della Congregazione della carità, del comitato del monumento a Virgilio, presidente delle Scuole serali commerciali e presidente della Commissione Israelitica di Culto e Beneficenza. Tra le varie cariche, dal 1866 fu socio della Reale Accademia Virgiliana, per la quale svolse anche la funzione di membro del Consiglio Direttivo. Per l'Accademia fu attivo propositore di varie iniziative, in particolare per il miglioramento tecnologico in agricoltura. Dopo la sua morte, avvenuta a Mantova il 6 aprile 1903, da sua volontà testamentaria, il 28 giugno 1906 venne costituito l'Istituto Giuseppe Franchetti con il fine di assegnare, ogni anno, le borse di studio.